La SIAE poliziotto dei videopoker? |
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E’ di poche settimane fa (17 febbraio scorso) la notizia, reperibile sui siti specializzati in Scommesse, Videopoker, e similari ma ignorata dalla Stampa nazionale, che Proprio “la” SIAE? Ebbene sì. Proprio quella SIAE. Riportiamo dal Web: “…Giorgio Assumma ha appena firmato una convenzione con Aams, l'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato. Siae per tre anni farà ogni anno 20 mila (!)controlli in bar, pub, ristoranti e alberghi per censire i videopoker e combattere gli illeciti in questo settore (che vale 26 miliardi e 3 di gettito erariale). Siae è stata scelta grazie alla sua "capillare organizzazione" Così Siae se la vedrà con i baristi che hanno videopoker privi dell'autorizzazione.” Analizziamo la notizia: “ Siae farà 20.000 controlli l’anno… “ ( ciascuno comprensivo di “…annotazioni che dovranno essere riportate dagli ispettori Siae negli «atti di segnalazione»: dal codice identificativo Aams rilevato in ogni apparecchio da gioco, alla presenza della copia conforme del Nulla Osta di distribuzione e la sua apposizione sull’apparecchio, alla presenza dell’originale del Nulla Osta di messa in esercizio e la sua apposizione sull’apparecchio, ecc. ecc.”) E tutto ciò con quali risorse? Con quante persone impegnate? E a quale costo? E inoltre: si tratta di risorse interne e pertanto sottratte alla Mission della Società, che consiste nel raccogliere i Diritti d’Autore? E con quale perdita stimata nella conseguente depauperata raccolta dei Diritti? Ovvero: tirando la coperta troppo corta verso i videopoker, quanti Diritti d’Autore restano scoperti? Quanti soldi in meno nelle tasche di chi, Autori ed Editori, produce la ricchezza della SIAE? Oppure In entrambi i casi, risorse interne o esterne, appaiono evidenti l’incongruenza e l’inopportunità di una scelta del genere. Perché poi dovrebbe essere una Società di capitali generati da fonti private (Opere e Contenuti proprietà di Autori ed Editori) come La risposta più ovvia potrebbe essere che la chiusura di questo accordo con Aams comporti per E infatti leggiamo: “…questo settore vale 26 miliardi (e 3 di gettito erariale)…” Ebbene, di tutti quei miliardi, quanto verrà alla SIAE per tale servizio? Non si sa. Tutto tace. I comunicati di Aams e SIAE non lo dicono, in Rete e sulla Stampa nazionale non ve n’è traccia. Competenti voci interne alla Società definiscono irrisorio il corrispettivo dell’accordo Siae-videopoker, tanto da far apparire il rapporto costo-beneficio dell’intera operazione enormemente squilibrato a favore dei Monopoli di Stato. “Siae è stata scelta grazie alla sua "capillare organizzazione…", dice con soddisfazione l’Aams. E chi non sarebbe soddisfatto di sfruttare per trenta denari una tale “capillare organizzazione” bella e pronta e soprattutto quando è pagata da altri? Nello specifico dagli Autori ed Editori con i proventi dei loro Diritti. Perché Chi ne approfitta? Chi trae giovamento da questa gestione scriteriata? Chi ai suoi vertici non sa tenere il passo con i tempi. Chi non riesce a stare dietro agli eventi, arranca e fallisce lì dove sta il cuore della missione societaria: la raccolta del Diritto d’Autore. Si accroccano mezzucci da “amministrazione creativa” per coprire l’inadeguatezza e salvare le apparenze. Oggi, Opere e Contenuti, frutto del Lavoro di Autori ed Editori, sono pane e companatico quotidiano della Società Civile nazionale e internazionale che letteralmente li divora attraverso tecnologie e diffusioni pervasive. E poiché alla progressione geometrica quantitativa dell’utilizzazione dei Contenuti dovrebbe affiancarsi un altrettanto progressivo incremento della Raccolta dei Diritti questo dovrebbe rallegrare Autori ed Editori, in vista della giusta remunerazione per tanto sfruttamento. E invece no: Incapace di correggere la rotta procedendo agli indispensabili aggiornamenti, Invece di aprirsi alla comprensione coraggiosa e informata di come va il mondo dei Contenuti oggi, si rifugia nelle mezze maniche del gabelliere di turno, spostando il proprio asse di competenza verso i cosiddetti “Servizi”, a spese della vocazione naturale e genetica della Società, che è e resta la tutela di chi fa Cultura attraverso un’efficace raccolta del Diritto d’Autore e la sua corretta redistribuzione tra gli aventi diritto. Si trasforma in sgherro dell’Agenzia delle Entrate, in cascherino dell’Aamms, in galoppino dell’Inps, e così via. Questo sciagurato accordo sui videopoker, gravissimo nella sostanza, nella forma e nell’etica, non solo non porta nessun giovamento alla SIAE, ma contribuisce al suo tramonto di Società d’Autore. E la offende. Fondata da Giuseppe Verdi, casa della grande Lirica, della grande Musica, del Grande Teatro, della grande Letteratura, della Poesia, della Danza, E tutto questo annunciato trionfalmente nei siti di Scommesse e videopoker, come se Ciò avviene nell’incosciente sonnolenza e disinformazione di molti degli Associati, sia Autori che Editori, che sembrano non comprendere la propria progressiva messa all’angolo all’interno della loro stessa Società. E’ una notizia buia. E’ inquietante che nessuno abbia alzato una voce per stigmatizzarla. Antonio Ragaglia |