Sentenza Schwibbert PDF Stampa E-mail
 
         
La Corte di Cassazione ha utilizzato la sentenza Schwibbert, emessa dalla Corte di Giustizia della Comunita’ Europea in data 8 novembre 2007 (la sentenza che bocciava il bollino), in tre sentenze depositate il 2 aprile in cui stabiliva la nullità del sistema sanzionatorio previsto dalla legge sul diritto d’autore in caso di assenza di contrassegni.

Nel caso Schwibbert l’avvocato Sirotti Gaudenzi aveva scoperto che l’Italia non aveva mai ottemperato all’obbligo di notifica del progetto legislativo alla Commissione della Comunità Europea.

La Corte del Lussemburgo ha condiviso in pieno le tesi dell’avvocato del signor Schwibbert, dichiarando che le norme tecniche in tema di bollini SIAE non possano essere “imposte” ai privati. E ora anche la Cassazione sancisce che i principi dichiarati illegittimi dai Giudici comunitari sono inapplicabili anche in Italia bocciando i contestati bollini Siae. e ridisegnando i limiti della Società.

La storica bocciatura UE dei bollini Siae arriva come conclusione del contenzioso legale tra un cittadino tedesco e la Società Italiana degli Autori ed Editori. Karl Josef Wilhem Schwibbert, legale rappresentante della società KJWS con sede a Pievesistina, era stato accusato in un processo penale di avere commercializzato CD-ROM in Italia privi dei contrassegni Siae, tramite vendita online.

Tuttavia dal dibattimento è emerso che la Siae ha introdotto una norma in tutta Italia senza ufficializzarla alla Ue. La sentenza della Corte di Giustizia europea dà quindi una bocciatura storica ai contestati bollini Siae e ridisegna i limiti della Società.
Riassumendo, per effetto della decisione della Corte di Giustizia, non è più obbligatorio apporre i contrassegni SIAE anche su supporti contenenti audiovisivi, banche dati, software e videogiochi. Di conseguenza non essendo più reato la mancata apposizione del contrassegno SIAE anche la detenzione di supporti non contrassegnati deve ritenersi non più sanzionabile penalmente quando l’illiceità della detenzione discenda soltanto dalla mancanza del bollino.

Intendiamoci, se un prodotto ha valore pagare il bollino aiuta ad avere gli ispettori Siae nella ricerca di ladri e falsificatori, ma anche in sua assenza copiare è sempre reato. Ma come sempre l’ente aveva esteso la norma oltre ogni limite ragionevole.