di Luca Castelli
2007, Rai anno zero. Si fa un gran parlare in Rete del nuovo contratto di servizio della televisione pubblica, valido dal 1° gennaio 2007 al 31 dicembre 2009, la cui bozza è stata pubblicata online nelle scorse settimane. L’articolo 6 del testo elenca una serie di impegni che Per quanto riguarda i diritti, la rivoluzione è ancora più netta, visto che si parla di “offrire all’utenza, nell’ambito della licenza nome come Creative Commons, la possibilità di scaricare via Internet tutti i contenuti radio-televisivi prodotti dalla RAI mediante proventi dei canoni di abbonamento” (articolo 6, punto 3e). Un’apertura alle licenze alternative di copyright che – se applicata – rappresenterà un vero e proprio giro di vite nell’annosa questione della gestione dei diritti sui contenuti multimediali online. Alcune voci lasciano ancora aperte questioni di rilievo. Nel contratto, per esempio, si fa più volte riferimento alla restrizione dei servizi al territorio nazionale, escludendone di fatto i cittadini italiani residenti all’estero (che invece sarebbero tra i beneficiari più naturali della distribuzione online dei contenuti). Se approvato dalla Commissione di Vigilanza (che lo discuterà a gennaio), il testo segna comunque un cambiamento storico per il servizio pubblico nazionale, che per la prima volta getta le basi per un ingresso forte e consapevole nella nuova società digitale dell’informazione. In questo modo, 26/12/2006 |